È la terra del celebre Canonau di Sardegna, la cui cultivar venne introdotta durante la dominazione spagnola, ma anche della Vernaccia di Oristano, nettare dalla lunga evoluzione che si arricchisce di sfumature simili allo Sherry. E per chi ama un bicchiere fino, fresco e delicato c’è il Vermentino di Gallura, che fa da testimonial ai bianchi eleganti. A proporre un viaggio tra le tradizioni e gli antichi sapori della Sardegna è l’Associazione italiana sommelier con la delegazione del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
La serata-evento “Speciale Sardegna” è in programma giovedì 20 maggio alle ore 20 presso l’hotel-ristorante Cerere di Paestum (SA).
In programma c’è la degustazione di 7 vini rappresentativi del panorama vitivinicolo della regione, che verranno proposti in abbinamento con formaggi e dolci tipici. A condurre la serata sarà Lucia Pintore, miglior sommelier d’Italia 1987-1989, che ha rappresentato il Belpaese ai campionati mondiali per sommelier di Parigi nel 1989 e di Rio de Janeiro nel 1992, oggi docente dei corsi di formazione professionale dell’Ais. A fare gli onori di casa sarà, invece, Maria Sarnataro, responsabile della delegazione Ais del Parco nazionale del Cilento e Vallo di Diano.
Curiosi e appassionati potranno partecipare all’evento “Speciale Sardegna”. I posti, però, sono limitati e la prenotazione è obbligatoria (via email a masarnat@tiscali.it o tel. 338 9296146). Il costo della serata è di 40 euro.
Il vino e la Sardegna hanno un legame antico, che quasi si perde nella notte dei tempi. Già i fenici, i greci e i romani hanno contribuito a un razionale sviluppo della vite e alla commercializzazione dei vini. Attraverso i secoli, si arriva ai nostri giorni lungo il file rouge di una produzione vinicola di qualità. In epoche recenti numerosi produttori hanno, infatti, saputo coniugare tradizione e modernità, puntando sulla rivalutazione dei vitigni autoctoni e utilizzando moderne tecniche enologiche. In questo modo hanno dato vita a vini che competono con le migliori etichette italiane e vengono venduti per la maggior parte fuori dall’isola, sopratutto all’estero, dove sono apprezzati per le caratteristiche organolettiche inconfondibili che solo il clima, il mare e la terra di questa straordinaria isola riescono a conferire. Colori, profumi e sapori che rimangono impressi in chi approda in Sardegna, ma che conquistano anche gli estimatori lontani.