Il 29 ottobre alle ore 18.30 al MOA di Eboli presentazione della
raccolta
“I racconti di Avalanche”
Cento
interviste, dieci testimonianze di scrittori, dieci diari, il racconto dei
superstiti e sfollati che hanno vissuto rappresaglie, battaglie e stragi di
civili dell’Operazione Avalanche, lo sbarco americano nelle terre salernitane nel
1943.
Sono
“I racconti di Avalanche” raccolta a fascicoli distribuiti assieme a “Il
Mattino”, curata dal giornalista Clodomiro Tarsia che sarà presentata a Eboli
il 29 ottobre, alle ore 18.30 nelle sale del Museo Operation Avalanche di Eboli
(Complesso Monumentale di Sant’Antonio – salita Sant’Antonio). Ad accogliere
l’autore dell’opera il direttore del MOA Giuseppe Fresolone ed il Sindaco di
Eboli Martino Melchionda. La presentazione verrà moderata dal giornalista
Eugenio Verdini e prevedrà interventi di Antonio Manzo, caporedattore de Il
Mattino, Angelo Pesce, presidente del comitato scientifico del MOA, Liberato Martucciello,
assessore del Comune di Eboli e della ricercatrice dell’Archivio dell’Ufficio
Storico dello Stato Maggiore dell’Esercito Italiano Marialuisa Scovotto.
Una
raccolta di memoria curata dal divulgatore storico ex redattore capo de “Il
Mattino” Clodomiro Tarsia, durata due
anni durante i quali ha intervistato
Nicola Crisci il sindaco più giovane
dell’Italia liberata, dato risalto alle pagine della poetessa Serafina
Aremolo Ferriolo, che visse con figli,
marito e centinaia di sfollati, per 20 giorni nelle tufare del quartiere Pietraccetta di Nocera
Inferiore, distrutto da bombe e cannonate. Ha parlato con la figlia
dell'uomo che fu ingaggiato dagli industriali per salvare dalle rappresaglie
dei tedeschi le fabbriche di Angri. Ha raccolto la testimonianza di una donna
che assistette alla strage nel forno nei pressi della cappella San Donato, sul
monte di Eboli, e ha ricostruito la battaglia di Altavilla Silentina, così come
avvenne davvero, grazie all'intervista resa dal padre vocazionista don Fontana
allo scrittore Tesauro Olivieri.
La
raccolta “I racconti di Avalanche” nasce dall’esigenza di Clodomiro Tarsia che
nel ’43 era bambino, di rendere memoria a tanti protagonisti ignorati o
sconosciuti, segnati dai tragici avvenimenti della guerra
Il
racconto è corredato da 182 fotografie: 100 storiche firmate da Robert
Capa, Stefano Messina e Riccardo Carbone messe a disposizione del MOA dall’Archivio di
Angelo Pesce. Gli scatti contemporanei sono
di Diana Jablonskaja, fotografa di Kiev.